Il racconto, che ha come titolo completo «№ 13. Casa Èl’pìt-Comune operaia», è stato scritto da Bulgàkov nel 1922, all’età di trentatré anni. Contiene già il motivo dell’“appartamento malvagio”, poi sviluppato nel Maestro e Margherita.
Prima del regime bolscevico, la casa di appartamenti situata al civico 13 di via Bol’šàâ Sadóvaâ a Mosca apparteneva al signor Èl’pìt. Anche gli inquilini erano benestanti: un direttore di banca, un industriale, un cantante lirico, basso, un generale, giudici, medici. L’amministratore, Hrìsti, gestiva lo stabile in maniera impeccabile e tutto funzionava alla perfezione.
Prima del regime bolscevico, la casa di appartamenti situata al civico 13 di via Bol’šàâ Sadóvaâ a Mosca apparteneva al signor Èl’pìt. Anche gli inquilini erano benestanti: un direttore di banca, un industriale, un cantante lirico, basso, un generale, giudici, medici. L’amministratore, Hrìsti, gestiva lo stabile in maniera impeccabile e tutto funzionava alla perfezione.