"Con gli occhi chiusi" è un romanzo dello scrittore Federigo Tozzi, pubblicato nel 1919. Domenico Rosi gestisce la trattoria "Il pesce azzurro" insieme con la moglie, Anna, affetta da disturbi nervosi, e il piccolo podere di Poggio a' Meli nella campagna senese. Il figlio Pietro è un adolescente con problemi relazionali, costretto a subire la violenza – fisica e psicologica – del padre. Nella tenuta abitano anche gli "assalariati", fra cui Rebecca, abbandonata dal suo seduttore che le ha dato un figlio, i genitori di lei, Giacco e Masa, due poveri vecchi che conducono una vita modesta e desolata, e la nipote Ghìsola. Nei confronti di quest'ultima Pietro prova un affetto confuso e torbido, che Ghìsola, pur conservando un atteggiamento evasivo, dimostra di corrispondere. Ma i colloqui dei due ragazzi consistono "in parole senza senso, convenzionali, che capivano loro due soltanto". Pietro è incapace di manifestarle a parole ciò che sente. "Con gli occhi chiusi è la storia di un amore che Pietro con tutti i mezzi porta al fallimento per punire, con la vista del proprio scacco, chi gli ha cagionato quell'impotenza psicologica di amare."Giacomo Debenedetti, "Il romanzo del Novecento" L'autore Federigo Tozzi (Siena, 1º gennaio 1883 – Roma, 21 marzo 1920) è stato uno scrittore italiano. Per lungo tempo misconosciuto, è stato rivalutato solo molti anni dopo la sua scomparsa ed è ormai considerato uno dei più importanti narratori italiani del Novecento, oggetto di un'attenzione critica sempre crescente.