«Con occhi di Tiberio e labbra di Calpurnia» è la nuova raccolta di poesie di Giuseppe Palma, la quarta dal 2019. Il libretto contiene trentuno composizioni poetiche, scritte tutte a Milano (tranne tre, in Ostuni) con la tecnica dell’anisosillabismo irregolare. A differenza di «Scritti Milanesi. La Libertà ai tempi del Virus», edito da Laura Capone editore nel febbraio di quest’anno, dove il tema centrale è la libertà in Era di pandemia, questo nuovo libretto presenta quale unico tema quello dell’amore ai tempi del virus. Se «Scritti Milanesi» contiene poesie vergate da marzo a dicembre 2020 (fasi Ie II della pandemia), questo libello è composto invece di nuove poesie che Palma ha scritto dal 3 settembre
2020 (una alla fine di agosto) al 18 giugno 2021, vale a dire nel corso delle fasi pandemiche II, III e del periodo
immediatamente successivo. Gran parte delle trentuno poesie sono volutamente senza titolo. Una testimonianza diretta, in Versi, della pandemia da Covid-19, stavolta non sulla libertà ma sull’amore. Un’Era, quella pandemica, che le ultime quattro generazioni non avevano conosciuto. Per trovare poesie italiane in epoca di pandemia occorre tornare al 1919-1921, ai tempi della “Spagnola”.
2020 (una alla fine di agosto) al 18 giugno 2021, vale a dire nel corso delle fasi pandemiche II, III e del periodo
immediatamente successivo. Gran parte delle trentuno poesie sono volutamente senza titolo. Una testimonianza diretta, in Versi, della pandemia da Covid-19, stavolta non sulla libertà ma sull’amore. Un’Era, quella pandemica, che le ultime quattro generazioni non avevano conosciuto. Per trovare poesie italiane in epoca di pandemia occorre tornare al 1919-1921, ai tempi della “Spagnola”.