Giuseppe Goisis, in questo libro, "Con soavi cure", lascia il suo pensiero nella traccia di articoli pubblicati nella Rivista "Famiglia domani"
Questa pubblicazione è il frutto dell’amicizia profonda tra la redazione di “ Famiglia domani” e l’Autore, realizzata raccogliendo, con alcune aggiunte, la gran parte dei suoi articoli e scritti. Sono frammenti di una riflessione più ampia, quasi come un contrappunto attraverso il quale temi e motivi, apparentemente slegati tra loro, conducono a una visione armonica di un pensiero sviluppato da Giuseppe Goisis in anni di ricerca e di insegnamento universitario. Viene in mente il testo di Giovanni (6,12): « Colligite quae superaverunt fragmenta, ne pereant», che l’ultima versione CEI traduce con: « Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Ma nella traduzione il termine “frammenti”, così denso di significati, sarebbe stato certamente assai più incisivo e fedele di “pezzi”. I “fragmenta” sono i “pezzi” avanzati dei cinque pani d’orzo con cui Gesù ha sfamato una folla di persone; con una certa pignoleria, poi, Giovanni ci informa che i pezzi avanzati sono stati raccolti in dodici ceste... Nulla vada perduto... Nulla dev’essere disprezzato, abbandonato, lasciato da parte. Né il cibo di scarto, né le vite di scarto, scarti umani che la frammentazione sociale – una patologia minacciosa che colpisce le nostre società occidentali – crea senza sosta, e neppure – ecco il ductus di questo libro – quei piccoli capolavori che, in una rivista, un Autore regala ai suoi lettori.
Questa pubblicazione è il frutto dell’amicizia profonda tra la redazione di “ Famiglia domani” e l’Autore, realizzata raccogliendo, con alcune aggiunte, la gran parte dei suoi articoli e scritti. Sono frammenti di una riflessione più ampia, quasi come un contrappunto attraverso il quale temi e motivi, apparentemente slegati tra loro, conducono a una visione armonica di un pensiero sviluppato da Giuseppe Goisis in anni di ricerca e di insegnamento universitario. Viene in mente il testo di Giovanni (6,12): « Colligite quae superaverunt fragmenta, ne pereant», che l’ultima versione CEI traduce con: « Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Ma nella traduzione il termine “frammenti”, così denso di significati, sarebbe stato certamente assai più incisivo e fedele di “pezzi”. I “fragmenta” sono i “pezzi” avanzati dei cinque pani d’orzo con cui Gesù ha sfamato una folla di persone; con una certa pignoleria, poi, Giovanni ci informa che i pezzi avanzati sono stati raccolti in dodici ceste... Nulla vada perduto... Nulla dev’essere disprezzato, abbandonato, lasciato da parte. Né il cibo di scarto, né le vite di scarto, scarti umani che la frammentazione sociale – una patologia minacciosa che colpisce le nostre società occidentali – crea senza sosta, e neppure – ecco il ductus di questo libro – quei piccoli capolavori che, in una rivista, un Autore regala ai suoi lettori.