Palermo. Un ragazzino è segregato in una stanza buia. Due donne hanno appena sprangato con delle assi di legno la sua porta, per lasciarlo morire d'inedia. Nel frattempo scorre come un diario una lettera a Gesù crocifisso: una storia segreta e difficile, con un padre silenzioso, una madre arcigna, un prete che impartisce supplizi morali... Di chi è questa vicenda? E chi è quel ragazzo? Amaro e spassoso, carico di umorismo non meno che di crudezza, Con tutto il mio cuore rimasto è un libro sull'impossibilità della verità: una storia di trasfigurazioni e dissimulazioni, raccontata con straordinario ingegno. La novella sorprende a ogni pagina, con una prosa unica e deflagrante, di per sé in grado di spingere il realismo al grottesco e alla satira di costume. La scrittura, precisa, dura e travolgente, con inflessioni dialettali e in lingua parlata, dà voce e spessore a personaggi intrappolati in una cultura complessa, oscura e claustrofobica, dove imperano il dubbio e il senso di colpa, le distorsioni di una morale ai limiti del parossismo. Lo sguardo dei protagonisti sembra ingabbiato in questa dimensione, nella quale ognuno è incapace di sovvertire le regole del gioco.