Se da un'opportuna quota diamo uno sguardo panoramico all'interno dell'alveo delle grandi Chiese, l'interpretazione totalmente antitetica dell'una rispetto alle altre sul rovente tema del Celibato…, come quella della Chiesa Latina o Cattolica Romana (che impone il Celibato in modo totalitaristico), rispetto alle Chiese Ortodosse in generale (che permettono — per semplificare — il Matrimonio ai Presbiteri ma lo proibiscono ai Vescovi) o, in particolare, rispetto alle Chiese Copta ed Etiopica (che permettono il Matrimonio tranquillamente per tutti, inclusi i Vescovi), …non comunica in sottotesto cose positive, né ingenera molta fiducia nelle chiese stesse, anzi, induce più o meno consciamente seri dubbi di tipo ontologico a masse di centinaia di milioni di "cristiani", che della Bibbia non hanno letto — spesso — nemmeno una pagina, e che più o meno si fanno le più disparate opinioni, negative, sulla natura dell'operato delle chiese medesime. Se centinaia di milioni di cattolici hanno perso la fede, le ragioni sono parecchie. L'impatto di questa metacomunicazionalità sui miliardi di "cristiani" afferenti a tutte queste Chiese è stato a dir poco destabilizzante, devastante. Molti, con forti sensazioni di delusione e rancore nemmeno così tanto dissimulato, seguono la moda dei ruspanti e nostrani guru antibiblici e mitopoietici a tenore extraterrestre, fantascientifico, che parlano di alieni, di esperimenti genetici e quant'altro, senza nemmeno verificare personalmente i contenuti della loro nuova "fede", totalmente dogmatica, confondendo "Chiesa" con "Bibbia", così come il guru stesso le confonde, affidandosi acriticamente e completamente al medesimo, il quale dà loro l' "elisir consolatorio". Per Chiese, guru, fedeli, vale il detto: "Chi è causa del suo mal, pianga sé stesso". Se queste centinaia di milioni di cattolici hanno sciamato verso chiese protestanti in certi Continenti (Sud-Centro America), è stato per questa come per molte altre pesanti variabili. Il particolare materiale d'interesse filologico e storico sull'attività conciliare della Chiesa Cattolica qui reso disponibile può elicitare la riflessione teologica personale relativa alla correttezza od all'erroneità della proibizione ai Chierici cattolici di qualsivoglia grado di contrarre matrimonio e della prescrizione della totale continenza ai chierici uxorati, sancite nel Concilio in oggetto, riflessione tutto sommato trans-secolare date le tuttaffatto attuali contraddizioni interpretative di diversi studiosi del canone 33 nel senso contrario rispetto all'interpretazione conosciuta, cioè la proibizione dell'astensione dal sesso coniugale; una delle molte conflittualità ermeneutiche endemiche alla Chiesa Cattolica, ma in parte anche a quelle "Ortodosse", sulle molte questioni scottanti che si trascinano da secoli senza mai raggiungere una conclusione che sia definitiva, siano esse scritturali, ossia attinenti alle SS.SS., o relative al Diritto Canonico, come nell'a dir poco "curioso" caso specifico, così come in tanti altri.