“Incrociamo nello sguardo
Il fondale vivido
Il cuore buio
Che ferocemente custodiamo”
Un’esplorazione dei confini in tutte le possibili accezioni, in particolare del confine labile e sottile fra sé e l’altro, fra il mondo interiore e la realtà quotidiana delle cose.
Confini come possibile apertura o come ferita, violazione.
Confini come la percezione di noi stessi attraverso la pelle lambita dal mare o da mani altre.
Confini abitati e moltiplicati come nella travolgente esperienza della maternità.
Confini implosi e bloccati nel lutto e nel dolore.
Confini dell’identità sgretolata e ricomposta, ritrovata, riabitata.
Rubina Valli è nata a Mantova nel 1981. Ha vissuto tra l’Italia e la Svezia per dieci anni prima di tornare nella sua città natale col marito e le loro due figlie. A Stoccolma scriveva in svedese per il blog di Kulturhuset. Insegna a scuola e in carcere e collabora con varie pagine web fra cui “Pangea” e “Inverso Poesia”, scrivendo articoli, recensioni e traduzioni da inglese, svedese e russo. Sue poesie e racconti hanno ricevuto premi e menzioni speciali, fra cui “Il Sigillo” 2017 dell’Università Popolare di Padova, presidente di giuria Antonia Arslan. Tre suoi testi sono stati rappresentati con nove scatti fotografici di diversi autori, nel contesto della mostra “I Paesaggi dell’Anima. Dalla scrittura alla fotografia”, inaugurata a Palazzo Angeli a Padova il 17 aprile 2019.
Il fondale vivido
Il cuore buio
Che ferocemente custodiamo”
Un’esplorazione dei confini in tutte le possibili accezioni, in particolare del confine labile e sottile fra sé e l’altro, fra il mondo interiore e la realtà quotidiana delle cose.
Confini come possibile apertura o come ferita, violazione.
Confini come la percezione di noi stessi attraverso la pelle lambita dal mare o da mani altre.
Confini abitati e moltiplicati come nella travolgente esperienza della maternità.
Confini implosi e bloccati nel lutto e nel dolore.
Confini dell’identità sgretolata e ricomposta, ritrovata, riabitata.
Rubina Valli è nata a Mantova nel 1981. Ha vissuto tra l’Italia e la Svezia per dieci anni prima di tornare nella sua città natale col marito e le loro due figlie. A Stoccolma scriveva in svedese per il blog di Kulturhuset. Insegna a scuola e in carcere e collabora con varie pagine web fra cui “Pangea” e “Inverso Poesia”, scrivendo articoli, recensioni e traduzioni da inglese, svedese e russo. Sue poesie e racconti hanno ricevuto premi e menzioni speciali, fra cui “Il Sigillo” 2017 dell’Università Popolare di Padova, presidente di giuria Antonia Arslan. Tre suoi testi sono stati rappresentati con nove scatti fotografici di diversi autori, nel contesto della mostra “I Paesaggi dell’Anima. Dalla scrittura alla fotografia”, inaugurata a Palazzo Angeli a Padova il 17 aprile 2019.