La Consulenza sociale di cura, è un testo innovativo e pratico rivolto a professionisti dell’aiuto, che definisce un nuovo Modello di lavoro sociale per la cura dell’identità; un approccio professionale fondamentale e concreto per orientare l’azione nell’ambito del Lavoro Sociale in termini “curativi”.
Chi è, in sostanza, il consulente sociale di cura? Cosa “cura” e in che modo? Disorientamento esistenziale, cyberbullismo, violenze e conflittualità, dipendenze da gioco-web ecc. e ritualità, ikikomorismo, crisi depressive familiari/personali, e molto altro, sono solo alcuni dei disagi sociali tipici di questo momento storico in cui Internet ha impattato enormemente e in cui lo smartphone ha fatto da spartiacque tra “ il tempo prima” e “ il tempo dopo”. Per trovare risposte idonee a tutto ciò è necessario rilevare e prendersi cura degli elementi ravvisabili nella difficoltà endemica da parte delle persone di crearsi e mantenere un’identità. Soffrire la crisi di identità è la risultante, infatti, di una vera e propria patologia sociale, ovvero di una condizione di disagio che la stessa società odierna produce indicando, quindi, in questa specificità l’oggetto su cui focalizzare l’azione di “cura”. Il consulente sociale di cura valuta con la persona la sua condizione specifica nelle tre dimensioni dell’identità: identità sociale, identità da vissuto, identità reale/virtuale. In questo modo è possibile recuperare e dare significati a concetti/situazioni/immaginari, magari persi o non identificati, interni ed esterni alla persona, e quindi individuare percorsi di azione concreti per affrontare la vita ( qui e ora), in un vero e proprio percorso terapeutico di cura sociale. Scoprirete leggendo che l’intero lavoro è basato su riflessioni volte a mettere dei punti fermi per agire professionalmente in modo concreto, indirizzati da un modello “sociale di cura” che guida all’azione, al fine di sostenere la persona che chiede aiuto a ricollocare consapevolmente la propria storia nel presente e in prospettiva futura, individuando nuovi percorsi di azione per rispondere ai propri bisogni e desideri, cambiando così il corso della propria storia.
Chi è, in sostanza, il consulente sociale di cura? Cosa “cura” e in che modo? Disorientamento esistenziale, cyberbullismo, violenze e conflittualità, dipendenze da gioco-web ecc. e ritualità, ikikomorismo, crisi depressive familiari/personali, e molto altro, sono solo alcuni dei disagi sociali tipici di questo momento storico in cui Internet ha impattato enormemente e in cui lo smartphone ha fatto da spartiacque tra “ il tempo prima” e “ il tempo dopo”. Per trovare risposte idonee a tutto ciò è necessario rilevare e prendersi cura degli elementi ravvisabili nella difficoltà endemica da parte delle persone di crearsi e mantenere un’identità. Soffrire la crisi di identità è la risultante, infatti, di una vera e propria patologia sociale, ovvero di una condizione di disagio che la stessa società odierna produce indicando, quindi, in questa specificità l’oggetto su cui focalizzare l’azione di “cura”. Il consulente sociale di cura valuta con la persona la sua condizione specifica nelle tre dimensioni dell’identità: identità sociale, identità da vissuto, identità reale/virtuale. In questo modo è possibile recuperare e dare significati a concetti/situazioni/immaginari, magari persi o non identificati, interni ed esterni alla persona, e quindi individuare percorsi di azione concreti per affrontare la vita ( qui e ora), in un vero e proprio percorso terapeutico di cura sociale. Scoprirete leggendo che l’intero lavoro è basato su riflessioni volte a mettere dei punti fermi per agire professionalmente in modo concreto, indirizzati da un modello “sociale di cura” che guida all’azione, al fine di sostenere la persona che chiede aiuto a ricollocare consapevolmente la propria storia nel presente e in prospettiva futura, individuando nuovi percorsi di azione per rispondere ai propri bisogni e desideri, cambiando così il corso della propria storia.