3,99 €
inkl. MwSt.
Sofort per Download lieferbar
payback
0 °P sammeln
  • Format: ePub

Questa è un’opera sul podismo, analizzato con ottiche diverse, di chi vi si dedica con passione, senza pretendere dallo sport più di quanto sia disposto a concedergli, e quella del dottor Massimo Baldi, cardiologo, che avverte i lettori dei benefici e delle insidie che nella corsa si preparano per chiunque voglia praticarla seriamente. L’autore racconta delle competizioni a cui ha partecipato, in una cronaca diretta e semplice attraverso una scrittura accurata. Dalle corse lunghe e brevi, sotto casa, per arrivare alle ultramaratone , in un processo di trasformazione fisica e mentale di…mehr

Produktbeschreibung
Questa è un’opera sul podismo, analizzato con ottiche diverse, di chi vi si dedica con passione, senza pretendere dallo sport più di quanto sia disposto a concedergli, e quella del dottor Massimo Baldi, cardiologo, che avverte i lettori dei benefici e delle insidie che nella corsa si preparano per chiunque voglia praticarla seriamente.
L’autore racconta delle competizioni a cui ha partecipato, in una cronaca diretta e semplice attraverso una scrittura accurata.
Dalle corse lunghe e brevi, sotto casa, per arrivare alle ultramaratone, in un processo di trasformazione fisica e mentale di superamento dei propri limiti

Ogni gara è ricca di notizie curiose anche per chi la corsa non l’ha mai praticata, di cenni storici e divagazioni.
Ogni corsa è preceduta dalla descrizione dei tempi di preparazione, della fatica psichica e fisica che precedono il momento stesso in cui chi corre calca il primo passo oltre la partenza.
Divagazioni di un “runner a tempo perso”.
I pensieri sono protagonisti di queste gare, il loro nascere per ragioni spesso insondabili, il loro riassorbirsi nel corpo sottoposto a uno sforzo che ne libera le energie sopite.
È un libro sul correre e insieme sul pensare, sull’unione perfetta tra la mente e il corpo. Quasi una filosofia, ispirata da maestri del pensiero e della scrittura come Mark Rowlands e Murakami Haruki.
L’ultima parte – scritta nei mesi di confinamento per la prevenzione della pandemia e in quelli immediatamente successivi – è una riflessione sull’immobilità, sulla privazione del movimento fisico come parte integrante di una mente che ragiona.