Capita talvolta di sedimentare, istante per istante, pensieri ed emozioni contrastanti di cui non riusciamo a liberarci sì che torna a serpeggiare sottotraccia un diffuso senso di inadeguatezza, una penosa incapacità di essere felici. L’inquietudine, allora, si fa largo negli strati inferiori della pelle. Le identità profonde, istintive e indistinte, contraddittorie, contrastanti che vivono in ognuno di noi reclamano spazio, riconoscimento. E si cerca un viso nel buio, si subisce uno sguardo che non vede, si parla a una bocca che non parla. In balia dell’incertezza del domani, impazienti di mordere la vita, guardinghi raccogliamo effimeri sogni a piene mani. Ma non si può combattere l’assenza, la perdita, il timore della solitudine: epifanie di un momento irripetibile. La Poetessa attinge allora dal suo spirito inquieto e, in bilico tra speranza e smarrimento, costruisce un percorso consapevole alla ricerca della giusta correzione di rotta per ritrovarsi. …Il trucco è/ cercarsi dentro/ un angolo di luce/ e accucciarsi lì/ ad aspettare.