Lei disse: "Dimmi qualcosa di bello". Lui rispose: "(¿ + m) ¿ = 0".
L'equazione di Dirac è la più bella equazione conosciuta della fisica. Applicando il principio teorico, che prende in esame i due sistemi, a due persone di ambo i sessi o dello stesso sesso, esso si possa formulare così: "Se due persone interagiscono tra loro per un certo tempo in cui si verifica l'instaurarsi dei sentimenti reciproci di amicizia o di amore, e poi vengono separate, esse non possono essere descritte come due persone distinte ma, in qualche modo diventano un'unica persona. In altre parole, quello che accade a una di loro continua a influenzare l'altra, anche se distanti chilometri o anni luce".
L'amore, o meglio la ricerca dell'amore, è il tema dominante della silloge di esordio di Claudia Buratti.
Amore è passione, sentimento che scaturisce dal cuore e non conosce ragione, non misura le cose, si esprime liberamente in una affannosa corsa dentro uno specchio a cercare il riflesso di quel suo stesso sentire: una corrispondenza perfetta d'affetto. Ma l'amore non si può toccare, si può solo sentire col cuore mentre la mente pretende traduzioni in linguaggi stereotipati. Ed è in questa vana ricerca che l'amore si perde in labirinti di terrene esistenze. Una lotta impari, insomma, fra mente e anima dove la condizione dominante è la costante incertezza, la caducità di un sentimento indefinibile per definizione.
CLlaudia Buratti nasce a Querceta di Seravezza (Lu) il 14 novembre 1955. Consegue il diploma di perito aziendale nell'anno 1974 e successivamente abbandona per motivi di salute e personali la facoltà di Lettere Moderne con suo grande rammarico per l'impossibilità di approfondire gli studi letterari e in particolar modo la poesia. Il diploma le consente di lavorare da più di trent'anni nel settore assicurativo ma la passione per l'arte la trascina nel mondo coreutico dove segue da principio i primi passi di danza classica della figlia e successivamente la vede intenta nella gestione di una piccola scuola di danza a contatto diretto con stage, saggi, rassegne e palcoscenici. Scrive da sempre, ma è solo da poco tempo che partecipa a premi letterari ottenendo ottimi riconoscimenti tra cui il Premio Speciale al Premio Letterario Bukowski 2014.
L'equazione di Dirac è la più bella equazione conosciuta della fisica. Applicando il principio teorico, che prende in esame i due sistemi, a due persone di ambo i sessi o dello stesso sesso, esso si possa formulare così: "Se due persone interagiscono tra loro per un certo tempo in cui si verifica l'instaurarsi dei sentimenti reciproci di amicizia o di amore, e poi vengono separate, esse non possono essere descritte come due persone distinte ma, in qualche modo diventano un'unica persona. In altre parole, quello che accade a una di loro continua a influenzare l'altra, anche se distanti chilometri o anni luce".
L'amore, o meglio la ricerca dell'amore, è il tema dominante della silloge di esordio di Claudia Buratti.
Amore è passione, sentimento che scaturisce dal cuore e non conosce ragione, non misura le cose, si esprime liberamente in una affannosa corsa dentro uno specchio a cercare il riflesso di quel suo stesso sentire: una corrispondenza perfetta d'affetto. Ma l'amore non si può toccare, si può solo sentire col cuore mentre la mente pretende traduzioni in linguaggi stereotipati. Ed è in questa vana ricerca che l'amore si perde in labirinti di terrene esistenze. Una lotta impari, insomma, fra mente e anima dove la condizione dominante è la costante incertezza, la caducità di un sentimento indefinibile per definizione.
CLlaudia Buratti nasce a Querceta di Seravezza (Lu) il 14 novembre 1955. Consegue il diploma di perito aziendale nell'anno 1974 e successivamente abbandona per motivi di salute e personali la facoltà di Lettere Moderne con suo grande rammarico per l'impossibilità di approfondire gli studi letterari e in particolar modo la poesia. Il diploma le consente di lavorare da più di trent'anni nel settore assicurativo ma la passione per l'arte la trascina nel mondo coreutico dove segue da principio i primi passi di danza classica della figlia e successivamente la vede intenta nella gestione di una piccola scuola di danza a contatto diretto con stage, saggi, rassegne e palcoscenici. Scrive da sempre, ma è solo da poco tempo che partecipa a premi letterari ottenendo ottimi riconoscimenti tra cui il Premio Speciale al Premio Letterario Bukowski 2014.
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