Questa dispensa riproduce le lezioni di Diritto civile che ho tenuto durante gli anni accademici 2011-2012 e 2012-2013 nella sede piacentina dell’Università cattolica del Sacro Cuore. Con la loro pubblicazione ho inteso rendere fruibili dagli studenti i miei appunti manoscritti, tramutati in testo stampato con il prezioso contributo del dott. Renzo Rossi e del dott. Francesco Zecchin, che ringrazio per lo zelo e la perizia con cui mi hanno aiutato. La scelta di dedicare un corso alle Obbligazioni in generale è maturata in occasione della pubblicazione, nell’autunno del 2011, di un volume che raccoglie gli scritti sul tema del prof. Luigi Mengoni. Tale raccolta, alla quale ho avuto l’onore di collaborare con il mio maestro, prof. Carlo Castronovo, e il mio amico e collega, prof. Andrea Nicolussi, ha inteso offrire agli studiosi del diritto civile la possibilità di consultare in un unico luogo l’intera opera di Mengoni sul rapporto obbligatorio, rispondendo così alla crescente attenzione che a essa è stata nel tempo rivolta non soltanto dal dibattito dottrinale, ma anche dal “diritto vivente”. Ho potuto così proporre ai miei studenti la lettura di alcuni saggi, facendo sperimentare loro il rigore logico delle argomentazioni giuridiche di un grande Maestro. Era però necessario guidarli in questo faticoso cammino con spiegazioni e chiarimenti, che li aiutassero a “calarsi” nella profondità scientifica del pensiero mengoniano. Parimente si poneva l’esigenza di integrare lo studio con la trattazione di quegli aspetti e nozioni, che il taglio monografico dell’opera di Mengoni, rivolgendosi a un lettore certamente meno giovane e inesperto, assumeva come già noti. Consapevole di ciò ho voluto fissare il contenuto delle lezioni in un testo scritto, corredandolo di un’essenziale appendice giurisprudenziale, nella convinzione dell’immutato valore che assume, nella formazione del giurista contemporaneo, la parte generale delle obbligazioni, come insieme organico e coerente di regole, applicabile quali che siano la fonte del rapporto e il ruolo socio-economico in esso assegnato alle parti. Solo un osservatore distratto e superficiale potrebbe, del resto, ritenere tale disciplina ormai superata dai tempi e non più adeguata alle esigenze di specializzazione della società contemporanea, sempre più basata su criteri economici di divisione del lavoro. In realtà, come lo stesso Mengoni ci ha insegnato, le leggi speciali non costituiscono corpi normativi isolati e privi di collegamento con il diritto generale, ma da esso logicamente dipendono secondo un rapporto di regola-eccezione, che rende applicabile la medesima disciplina a tutte le obbligazioni, ove questa non sia derogata con riguardo a un caso specifico. Tale necessaria integrazione del “diritto secondo” con il “diritto primo” attua così un delicato bilanciamento tra uguaglianza formale e sostanziale, come principi complementari, che non si contrappongono, ma s’integrano a vicenda in nome di un superiore criterio di giustizia. L’uguaglianza sostanziale attenua, infatti, nelle sue conseguenze pratiche, il carattere generale e astratto della legge, promuovendo il superamento di quelle situazioni di fatto in cui l’applicazione della stessa risulterebbe iniqua. L’uguaglianza formale a sua volta impedisce che il riequilibrio normativamente imposto possa spingersi oltre i limiti e i casi in cui ciò appare ragionevole. Tratto dalla Presentazione dell'Autore