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È ormai consueto rilevare nelle pubblicazioni degli ultimi tre anni, relative a diverse discipline, un riferimento alla pandemia a volte inteso come evento di discontinuità tra un prima e un dopo o, più semplicemente, come occasione di ripensamento e di approfondimento di temi riproposti all’attenzione. […] Anche la teologia è certamente implicata in questa riflessione che è chiamata a svolgere in modalità necessariamente multidisciplinare e auspicabilmente anche transdisciplinare, attingendo in più ad un sapere, stratificato nei secoli, scaturito dall’esperienza monastica ed eremitica…mehr

Produktbeschreibung
È ormai consueto rilevare nelle pubblicazioni degli ultimi tre anni, relative a diverse discipline, un riferimento alla pandemia a volte inteso come evento di discontinuità tra un prima e un dopo o, più semplicemente, come occasione di ripensamento e di approfondimento di temi riproposti all’attenzione. […] Anche la teologia è certamente implicata in questa riflessione che è chiamata a svolgere in modalità necessariamente multidisciplinare e auspicabilmente anche transdisciplinare, attingendo in più ad un sapere, stratificato nei secoli, scaturito dall’esperienza monastica ed eremitica d’oriente e d’occidente.
In questo fermento allora vuole collocarsi anche l’indagine su Paolo Giustiniani (1476-1528), umanista, riformatore, monaco e fondatore degli Eremiti Camaldolesi di Monte Corona, correttamente definito «uno degli uomini più colti e inquieti della sua epoca»1; personalità complessa ed affascinante, è sicuramente un indicatore eloquente grazie al quale intuire la ricchezza di quei fenomeni multiformi e fecondi che furono l’Umanesimo e il Rinascimento italiani.