Che cosa può accadere in un casa di campagna grossa come un convento e piena di magagne, per di più sovraffollata, e circondata da un grande giardino arruffato?Una casa dove vivono una madre un po’ sui generis, un padre brontolone e polemico, un figlio di trentaquattro anni che non se lo sogna di levare le tende, una figlia di ventidue che invece anela alla libertà, un ragazzino di sedici che detesta studiare, una bimba di dodici linguacciuta e disincantata, più una zia quasi novantenne un po’ svanita. E poi un cane grosso come un vitello che dovrebbe far la guardia ma che ha paura persino della sua ombra e un cagnetto minuscolo, intrepido e petulante che lo comanda a bacchetta, due gatti e una nidiata di gattini, un merlo che non sa volare e, tanto per vivacizzare l’ambiente, un numero imprecisato di altre bestie di passaggio. E, per colmare la misura, una figlia sposata che vive altrove ma che rimpatria ad ogni week end insieme al marito, e un’avvicendarsi di ospiti più o meno graditi… E’ quello che si diverte a raccontarci l’autrice, quasi una cronaca della sua casa e della sua famiglia… Il filo conduttore di questa specie di miniserie è un assurdo (assurdo per via della situazione già incasinata) desiderio di “nonnità” della protagonista. Ce la farà a realizzarlo?