Da “Donna a donna” è un libro dove c’è posto per ogni donna, perché ogni donna può ritrovarvi una parte di sé.
Due donne, Anna e Mery, dialogano tra loro nell’intento di rappresentare l’universo femminile. Il loro è un viaggio, un percorso interiore, che parte dalla confusione del proprio inconscio fino ad arrivare a uno stato di coscienza da cui emerge l’individuo in grado di compiere scelte. Il libro, introdotto da un racconto di Anna e concluso da altro racconto, quello di Mery, si divide in quattro parti, ciascuna introdotta da una figura femminile mitologica.
Nella prima, Afrodite, dea greca dell’amore, fa da filo conduttore a poesie che hanno l’amore come tema.
Nella seconda, Gea, la dea Madre “che originò nel Caos generando il Cielo e tutta la bellezza” introduce poesie dedicate alla vita e alla bellezza di essere madre, ma anche alla sofferenza derivante da una maternità negata.
Il mito di Filomela, nella terza parte, introduce liriche che hanno come tema principale la figura della donna in una società in cui è spesso oggetto d’amore, sublimata, santificata, ma anche, altrettanto spesso, vittima di violenze, soprusi, ingiustizie.
L’ultima parte del libro contiene poesie introdotte da Eos, l’Aurora. Il libro, che inizia con un inno all’amore, si chiude con un inno alla speranza di un nuovo giorno.
Due donne, Anna e Mery, dialogano tra loro nell’intento di rappresentare l’universo femminile. Il loro è un viaggio, un percorso interiore, che parte dalla confusione del proprio inconscio fino ad arrivare a uno stato di coscienza da cui emerge l’individuo in grado di compiere scelte. Il libro, introdotto da un racconto di Anna e concluso da altro racconto, quello di Mery, si divide in quattro parti, ciascuna introdotta da una figura femminile mitologica.
Nella prima, Afrodite, dea greca dell’amore, fa da filo conduttore a poesie che hanno l’amore come tema.
Nella seconda, Gea, la dea Madre “che originò nel Caos generando il Cielo e tutta la bellezza” introduce poesie dedicate alla vita e alla bellezza di essere madre, ma anche alla sofferenza derivante da una maternità negata.
Il mito di Filomela, nella terza parte, introduce liriche che hanno come tema principale la figura della donna in una società in cui è spesso oggetto d’amore, sublimata, santificata, ma anche, altrettanto spesso, vittima di violenze, soprusi, ingiustizie.
L’ultima parte del libro contiene poesie introdotte da Eos, l’Aurora. Il libro, che inizia con un inno all’amore, si chiude con un inno alla speranza di un nuovo giorno.