Introduzione
A cura della Dr.ssa Marinzia Pagliaro, DPO e cofondatrice di www.wp2privacy
Se chiedeste ad un bambino di otto anni “cos’è la privacy?”, vi risponderebbe, più o meno che è quella cosa per cui “come quando vai in bagno per fare pipì ed il tuo amico non può entrare perché è privacy”: il bambino non poteva dir di meglio perché letteralmente “privacy” è “the right to let be alone”, ovvero il diritto, da parte dell’individuo, a non subire ingerenze, da parte di terzi, nella propria sfera privata. L’individuo, titolare dei propri dati, deve poter in ogni momento esercitare il pieno controllo sul flusso delle informazioni che lo riguardano e decidere cosa fare di esse.
Nell’era della digitalizzazione globalizzata, il limen tra ciò che è pubblico e ciò che è privato, si fa sempre più sottile, fino a confondersi ed a confonderci!
Siamo ordinariamente sopraffatti da parole come privacy, criptovalute, deep e dark web, spam, pec, malware, fatturazione elettronica, firma elettronica, cookie law, videogames, marketing, social network, phishing,etc.; tutto è veloce, tutti connessi, tutto e tutti sul web, tutto alla portata di un click!
Chi di noi non ha mai ricevuto telefonate moleste da parte di operatori perversi che, non si sa bene come e non si sa bene dove, avevano reperito i nostri dati di contatto, archiviati presso fantomatiche banche, grazie a consensi mai prestati?
Chi di noi non ha mai pensato che la moneta dematerializzata potesse essere il migliore dei mezzi per evitare la sudditanza dei popoli ai governi ed alla BCE?
Chi, infastidito dalla navigazione in rete, alla comparsa del banner con la “privacy policy” ed i “cookie law” non ha scrollato la pagina o, peggio ancora, flaggato su “accetto”?
Sono Marinzia Pagliaro, una giurista che da due anni a questa parte si occupa esclusivamente di GDPR e, più genericamente di “privacy”, offrendo servizi di consulenza legale in materia di tutela di dati personali relativi alle persone fisiche e, quando il mio collega, col quale mi pregio di collaborare, mi ha domandato di scrivere l’introduzione a questo compendio, che, senza pretese di esaustività tratta in maniera chiara ed accessibile a chiunque, argomenti diventati di uso comune ma non sempre adeguatamente noti, mi sono sentita onorata della richiesta.
Andrea Gandini, informatico, giurista, specializzatosi sul Regolamento UE 679/2016, affronta temi attuali, in materia di IoT, con competenza e semplicità e, posso giurarlo, trovare queste qualità nel settore di cui trattiamo, è davvero cosa ardua.
Più che di un “World Wide Web” sarebbe opportuno parlare di - mi si passi l’accezione - World Wilde Web, ragnatela contorta, groviglio di trame robuste nel quale è assai facile rimanere impigliati se non si è adeguatamente supportati o se non si possiedono i più idonei strumenti e le più adeguate conoscenze.
I dati sono stati definiti il nuovo petrolio e, se da “use” ad “abuse” il passo è molto breve, è immediatamente intuibile che ci sia bisogno, oltre che di una normazione adeguata, anche di supporti conoscitivi che consentano a chiunque un accettabile livello di autotutela.
Questo compendio, anche per i non addetti ai lavori, rappresenta la più idonea risposta ad esigenze che hanno immediato bisogno di essere colmate e ritengo che il collega abbia pienamente centrato l’obiettivo.
Buona lettura
A cura della Dr.ssa Marinzia Pagliaro, DPO e cofondatrice di www.wp2privacy
Se chiedeste ad un bambino di otto anni “cos’è la privacy?”, vi risponderebbe, più o meno che è quella cosa per cui “come quando vai in bagno per fare pipì ed il tuo amico non può entrare perché è privacy”: il bambino non poteva dir di meglio perché letteralmente “privacy” è “the right to let be alone”, ovvero il diritto, da parte dell’individuo, a non subire ingerenze, da parte di terzi, nella propria sfera privata. L’individuo, titolare dei propri dati, deve poter in ogni momento esercitare il pieno controllo sul flusso delle informazioni che lo riguardano e decidere cosa fare di esse.
Nell’era della digitalizzazione globalizzata, il limen tra ciò che è pubblico e ciò che è privato, si fa sempre più sottile, fino a confondersi ed a confonderci!
Siamo ordinariamente sopraffatti da parole come privacy, criptovalute, deep e dark web, spam, pec, malware, fatturazione elettronica, firma elettronica, cookie law, videogames, marketing, social network, phishing,etc.; tutto è veloce, tutti connessi, tutto e tutti sul web, tutto alla portata di un click!
Chi di noi non ha mai ricevuto telefonate moleste da parte di operatori perversi che, non si sa bene come e non si sa bene dove, avevano reperito i nostri dati di contatto, archiviati presso fantomatiche banche, grazie a consensi mai prestati?
Chi di noi non ha mai pensato che la moneta dematerializzata potesse essere il migliore dei mezzi per evitare la sudditanza dei popoli ai governi ed alla BCE?
Chi, infastidito dalla navigazione in rete, alla comparsa del banner con la “privacy policy” ed i “cookie law” non ha scrollato la pagina o, peggio ancora, flaggato su “accetto”?
Sono Marinzia Pagliaro, una giurista che da due anni a questa parte si occupa esclusivamente di GDPR e, più genericamente di “privacy”, offrendo servizi di consulenza legale in materia di tutela di dati personali relativi alle persone fisiche e, quando il mio collega, col quale mi pregio di collaborare, mi ha domandato di scrivere l’introduzione a questo compendio, che, senza pretese di esaustività tratta in maniera chiara ed accessibile a chiunque, argomenti diventati di uso comune ma non sempre adeguatamente noti, mi sono sentita onorata della richiesta.
Andrea Gandini, informatico, giurista, specializzatosi sul Regolamento UE 679/2016, affronta temi attuali, in materia di IoT, con competenza e semplicità e, posso giurarlo, trovare queste qualità nel settore di cui trattiamo, è davvero cosa ardua.
Più che di un “World Wide Web” sarebbe opportuno parlare di - mi si passi l’accezione - World Wilde Web, ragnatela contorta, groviglio di trame robuste nel quale è assai facile rimanere impigliati se non si è adeguatamente supportati o se non si possiedono i più idonei strumenti e le più adeguate conoscenze.
I dati sono stati definiti il nuovo petrolio e, se da “use” ad “abuse” il passo è molto breve, è immediatamente intuibile che ci sia bisogno, oltre che di una normazione adeguata, anche di supporti conoscitivi che consentano a chiunque un accettabile livello di autotutela.
Questo compendio, anche per i non addetti ai lavori, rappresenta la più idonea risposta ad esigenze che hanno immediato bisogno di essere colmate e ritengo che il collega abbia pienamente centrato l’obiettivo.
Buona lettura