Fin da piccoli, alcuni ricevono particolari inviti a rifiutare e a trasformare se stessi, cui rispondono accettandoli o ribellandosi. Nel caso dell’accettazione – ad esempio per paura dell’abbandono da parte dei genitori – è facile che simili richieste vengano introiettate e cronicizzate sotto forma di disposizioni interne da realizzare. Anche l’atteggiamento, tipico, di chi eccede nell’agire in maniera ipermatura o in modo oltremisura giudizioso, docile, diligente, servizievole sottende lo sforzo di abdicare a se stessi, ovvero di “trasformarsi” pur di conformarsi alle aspettative, reali o presunte, delle persone significative. Avviati per lo più nell’intento di star bene e di trovare risposte soddisfacenti ai propri bisogni, questi processi, contrassegnati da importanti forme di diniego e di rifiuto di sé, rappresentano pur sempre modi diversi di “seppellirsi” da vivi. Le riflessioni proposte nel volume sono rivolte, innanzitutto, agli insegnanti e a quanti operano a vario titolo come educatori, alle prese con particolari situazioni educative complesse connesse all’agire dell’educando che, a livelli diversi di profondità, di persistenza e di pervasività, sceglie di abnegare e di trasformare se stesso. Le indicazioni proposte intendono potenziare la capacità di cogliere e di gestire i blocchi emotivi interni dell’educando per aiutarlo a liberarsi dagli inganni e imboccare le strade liberanti della rinascita del sé.