Ho scritto pensando che mai sarebbe stato un libro di memorie giovanili. E non è. Questo libro l’ho scritto come fa un archeologo in cerca di un tesoro dell’antichità : non per la scoperta in sé, ma per quello che la scoperta può trasmettere. È un po’ come le voci che il tempo cancella
e poi dimentica. Registrarle su un nastro garantisce, perlomeno,
di poterle riascoltare quando non ci saranno più. Questo libro è, o cerca di essere, la testimonianza di una felicità vissuta e che vive ancora.
Di un mondo che ho visto e vedo ancora e non voglio dimenticare.
E scrivendolo l’ho voluta condividere.
e poi dimentica. Registrarle su un nastro garantisce, perlomeno,
di poterle riascoltare quando non ci saranno più. Questo libro è, o cerca di essere, la testimonianza di una felicità vissuta e che vive ancora.
Di un mondo che ho visto e vedo ancora e non voglio dimenticare.
E scrivendolo l’ho voluta condividere.