Questo lavoro costituisce il punto di partenza per iniziare a trattare concretamente, in modo non improvvisato e consapevole, la risorsa della multiculturalità che da anni caratterizza i sistemi di istruzione italiano ed europeo. Ben lungi dal costituire un punto di arrivo, dunque, ilpresente lavoro cerca di mettere a fuoco in modo particolare quelle componenti spesso ignorate della interazione umana che vanno dalla comunicazione non verbale in senso lato alla percezione e strutturazione del tempo,dello spazio e del contatto corporeo quali elementi che permeano e intessono la comunicazione verbale, sovente ed erroneamente considerata unica o prevalente radice delle incomprensioni interculturali. Ciò che in questo lavoro si è cercato di dimostrare è che le culture faticano ad incontrarsi quando non prendono in considerazione che la maggior parte delle concezioni,degli habitus mentali, cui fanno riferimento per interpretare il mondo, sono frutto di acquisizioni culturali e pertanto differenti da cultura a cultura.Dopo aver messo in risalto come la incidenza dei flussi migratori nei sistemi scolastici costituisca uno dei principali fattori di cambiamento della società negli ultimi vent’anni, e dopo aver cercato di mettere in luce.