Sei storie apparentemente improbabili, ma che affondano le radici negli autentici ricordi dell’autore. Sei protagonisti indimenticabili. Un mancino, vittima di mobbing, incontra una sorta di angelo rosso; un ragazzo affetto da autismo, ossessionato dalle formiche; un vecchio che trascorre le mattinate a inseguire le nubi della sua giovinezza; una donna tradita e vessata da un marito becero; un ragazzo dotato virilmente ma svantaggiato mentalmente; un paziente psichiatrico che regimenta la sua fobia per il vuoto domando aquiloni. Sei storie che hanno come filo conduttore l’amore coniugato in tutte le sue forme; da quello sottile e leggero, mai nato e lasciato per strada a quello mercenario, da quello pudicamente taciuto a quello breve e passionale di un incontro fortuito. Situazioni comunque dominate dal fascino di donne diverse fra loro, ma accomunate dall’istintiva capacità di contaminare fortemente il tempo e il luogo che vivono. Amori scomodi, imbarazzanti, rinnegati, a volte faticosi e fastidiosi, ma permeati di quella sottile ironia che ne sublima gli esiti scontati. Storie contrarie, rovesce, da tenere per sé, nascoste dentro la giacca, dalla parte della fodera. Massimo Maso nasce il 31 dicembre del 1959, appena cinque minuti prima di mezzanotte, in quel di Dolo. Capricorno e mancino corretto per cristiana caparbietà della maestra dorotea (gli costerà una fastidiosa balbuzie giovanile), ma anche anarchico utopista per dispiacere al padre, alpino della Tridentina e tifoso di Almirante nonostante i patimenti sofferti in Russia. Consegue la maturità scientifica. Appassionato di tutto ciò che ha a che fare con la storia, nel 2001 scopre la scrittura. Comincia per caso, recuperando un vecchio diario giovanile che stuzzicherà l’interesse di Tinto Brass. Raccoglie, inoltre, il consiglio di un amico e affronta i primi concorsi letterari. Gli esiti sono subito lusinghieri. In un decennio di attività ottiene molti riconoscimenti e segnalazioni.