Un palpito vivo, il poetare dell’autrice, in sintonia con i battiti del cuore che osserva nell’umanità i tanti aspetti dell’esistere, soprattutto la solitudine esistenziale nell’attesa spasmodica talora che Qualcosa, Qualcuno si manifesti per porre fine all’angoscia d’esistere senza un perché. Specie in questi tempi attraversati da violenze, inadempienze sociali nell’opaco tramonto dei valori per l’incapacità di ritrovare le ragioni d’una coesistenza pacifica e della solidarietà. L’empito vitale pare schiantarsi, se non fosse che dall’aldilà a un tratto si manifesta un sussurro, un lieve fruscio di passi nella stanza, venendo incontro all’eterna aspettativa, per la creatura umana, d’una luce, d’un contatto, perché ne nasca una nuova consapevolezza di valori che facciano da tramite tra il terreno e le superiori dimensioni del bene e della bellezza.