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Questo libro, il terzo di Giuseppe Palma sul Sommo Poeta, si inserisce con un anno di anticipo nelle celebrazioni per la ricorrenza del settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri (1321-2021). Un saggio letterario col quale l’autore tratta due tematiche in particolare: la nascita della lingua italiana col contributo fondamentale del Dolce Stil Novo e la concezione di «patria» in Dante. Seppur di contenuto essenziale il libro è arricchito, nelle conclusioni, da un estratto del proemio che Gabriele d’Annunzio scrisse per l’edizione monumentale della Divina Commedia del 1911,…mehr

Produktbeschreibung
Questo libro, il terzo di Giuseppe Palma sul Sommo Poeta, si inserisce con un anno di anticipo nelle celebrazioni per la ricorrenza del settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri (1321-2021).
Un saggio letterario col quale l’autore tratta due tematiche in particolare: la nascita della lingua italiana col contributo fondamentale del Dolce Stil Novo e la concezione di «patria» in Dante. Seppur di contenuto essenziale il libro è arricchito, nelle conclusioni, da un estratto del proemio che Gabriele d’Annunzio scrisse per l’edizione monumentale della Divina Commedia del 1911, realizzata in occasione del cinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. La lingua che gli italiani parlano ancora tutt’oggi è pressappoco la stessa del XIII-XIV secolo, per questo l’autore afferma che siamo ancora “Figli del Duecento”.
La ricorrenza sia dunque occasione non solo per celebrare il Sommo Poeta, che pure ha la sua importanza come simbolo nazionale, ma soprattutto per riscoprire e valorizzare la lingua italiana, vero motivo perché tutti i cittadini - da Nord a Sud - possano riscoprire un sano e genuino senso di appartenenza alla Patria.