Ripercorrendo a ritroso l'esperienza sul campo dei miei interventi di DanzaMovimentoTerapia, il settore con cui mi son dovuta misurare più duramente è stato quello della tossicodipendenza. Mai mi ero prima misurata con tanta devastazione della persona, in ogni suo aspetto. Interagire con il mondo tossicomane mi ha costretto a creare un immediato, imprevisto nesso tra la mia formazione e la mia vita di danzatrice, tersicorea delle incertezze, tra ricerca di radici e nomadismo, alla base dei territori, nel microcosmo dei quartieri, nelle province delle province. Scesi dal palcoscenico, abbiamo resistito entrando nelle scuole, nelle comunità, negli ospedali, nei centri socio – sanitari, nelle carceri, stando in strada senza fissa dimora, come viaggiatori, solitari, di paesaggi umani.