Benedetto Varchi, nato a Firenze il 19 Marzo 1503 da una famiglia originaria di Montevarchi, è stato uno dei più interessanti umanisti e intellettuali del tardo Rinascimento.
Il trattato Della generazione dei mostri, a nostro avviso l’opera più singolare ed eclettica di Benedetto Varchi, trae origine da due lezioni che egli tenne all’Accademia Fiorentina, la prima e la seconda domenica di Luglio del 1548.
Il grande erudito toscano, in un’opera al contempo sia scientifica che filosofica e morale, e ricchissima di richiami alla classicità, si interroga sul perché dell’esistenza dei mostri e sulle cause e le dinamiche della loro esistenza e della loro generazione, tentando di trovare risposte ai quattro fondamentali quesiti posti dai grandi filosofi latini, « An est: Quid est: Quale est: Propter quid est» (Se è: Che è: Quale è: Perché è): «Quello che noi intendiamo di fare è trattare de’ Mostri, cioè dichiarare con maggiore agevolezza e migliore ordine che sapremo: che cosa siano, onde nascano e perché si generano i Mostri».
Il trattato Della generazione dei mostri, a nostro avviso l’opera più singolare ed eclettica di Benedetto Varchi, trae origine da due lezioni che egli tenne all’Accademia Fiorentina, la prima e la seconda domenica di Luglio del 1548.
Il grande erudito toscano, in un’opera al contempo sia scientifica che filosofica e morale, e ricchissima di richiami alla classicità, si interroga sul perché dell’esistenza dei mostri e sulle cause e le dinamiche della loro esistenza e della loro generazione, tentando di trovare risposte ai quattro fondamentali quesiti posti dai grandi filosofi latini, « An est: Quid est: Quale est: Propter quid est» (Se è: Che è: Quale è: Perché è): «Quello che noi intendiamo di fare è trattare de’ Mostri, cioè dichiarare con maggiore agevolezza e migliore ordine che sapremo: che cosa siano, onde nascano e perché si generano i Mostri».