I versi di Colacrai escono da una penna elegante, che incastona persone, avvenimenti, sensazioni, istituzioni, osservazioni in frasi nelle quali ogni parola è al suo giusto posto, ha il suo giusto peso. Parole capaci di far provare pietà, rabbia, malinconia, desiderio di riscatto, illuminando la realtà di una luce nuova e non comune.
di Davide Rocco Colacrai
c’era l’ombra dell’uomo che sarei diventato
l’amore che si era congedato da me
cerchi di sospensione che invecchiavano il cuore
la carenza di felicità
una minestra raccolta nel mio cappello
gli ultimi istanti di una sigaretta sul marciapiede
valigie immobili e vuote
e tutto quel che rimane dopo il dolore e Dio
(da “La sottile bellezza dell’imperfezione”
di Davide Rocco Colacrai
c’era l’ombra dell’uomo che sarei diventato
l’amore che si era congedato da me
cerchi di sospensione che invecchiavano il cuore
la carenza di felicità
una minestra raccolta nel mio cappello
gli ultimi istanti di una sigaretta sul marciapiede
valigie immobili e vuote
e tutto quel che rimane dopo il dolore e Dio
(da “La sottile bellezza dell’imperfezione”