Nel Della tirannide (1777) Alfieri definisce la figura del tiranno, l'«infrangi-legge», colui che si trova a essere al di sopra delle leggi, sottratto a ogni controllo, e che può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità, dimostrando un energico accanimento contro tutto ciò che può impedire la libertà ideale.