Un diario in due tempi. Un durante e un poi. Un dialogo crescente che collega un prima con il dopo, quello che è stato con quello che potrebbe essere, rendendo percepibile e poi
man mano quasi palpabile quello che intanto è e che non può non essere vissuto intensamente.
Mi sono subito congratulata con l’autrice di questo particolarissimo diario perché ha saputo sorvolare la storia narrata come dall’alto, senza tralasciare d’immedesimarsi nel pensiero
e nelle paure, nell’attesa e nella saggezza della protagonista.
Anzi dei due protagonisti visto che la voce narrante e il destinatario della narrazione dialogano comunque, superando i limiti di spazio e tempo per comunicarsi con disincanto e generoso slancio il loro amore. Un amore comunque e da subito
forte, condizionante e ripetutamente scelto o accolto, accettato.
Davvero donato nell’ottica della più pura reciprocità. Fin dalle prime pagine il lettore si accorge di un terzo protagonista importante: la vita stessa che – germogliata nella sua
speciale primavera – determinerà le stagioni a venire con la
stessa tenacia e bramosia. Senza fare sconti al dolore ma colmando
via via i vuoti e ricucendo magari gli strappi che pure
aveva causato. Brava Alessia, insomma, che nel suo esordio letterario dimostra
capacità innegabili di narratrice. E rispetto grande per
la giovane donna di cui si narrano le vicende e di cui intuiamo il crescere a tappe e il maturare costante.
Un testo che si fa leggere tutto d’un fiato e che, con la sola forza della narrazione fotografica di quello che accade tra la giovane mamma e il suo piccino ancora non nato prima e poi appena nato, ci regala l’incanto meraviglioso “dell’amore più
grande”!
man mano quasi palpabile quello che intanto è e che non può non essere vissuto intensamente.
Mi sono subito congratulata con l’autrice di questo particolarissimo diario perché ha saputo sorvolare la storia narrata come dall’alto, senza tralasciare d’immedesimarsi nel pensiero
e nelle paure, nell’attesa e nella saggezza della protagonista.
Anzi dei due protagonisti visto che la voce narrante e il destinatario della narrazione dialogano comunque, superando i limiti di spazio e tempo per comunicarsi con disincanto e generoso slancio il loro amore. Un amore comunque e da subito
forte, condizionante e ripetutamente scelto o accolto, accettato.
Davvero donato nell’ottica della più pura reciprocità. Fin dalle prime pagine il lettore si accorge di un terzo protagonista importante: la vita stessa che – germogliata nella sua
speciale primavera – determinerà le stagioni a venire con la
stessa tenacia e bramosia. Senza fare sconti al dolore ma colmando
via via i vuoti e ricucendo magari gli strappi che pure
aveva causato. Brava Alessia, insomma, che nel suo esordio letterario dimostra
capacità innegabili di narratrice. E rispetto grande per
la giovane donna di cui si narrano le vicende e di cui intuiamo il crescere a tappe e il maturare costante.
Un testo che si fa leggere tutto d’un fiato e che, con la sola forza della narrazione fotografica di quello che accade tra la giovane mamma e il suo piccino ancora non nato prima e poi appena nato, ci regala l’incanto meraviglioso “dell’amore più
grande”!