Fingendo di credere ai fatti narrati nel sacro libro dei cristiani, l’autore si è trovato di fronte ad un profondo vuoto, ad un clamoroso inganno e ad una patente falsità.A confutare, infatti, quell’iperbolica esaltazione chiesastica dei principali personaggi biblici da essa considerati e caldamente propostici come “modelli di virtù” da rispettare, da amare e soprattutto da imitare, costui, rileggendo e ripassando in rassegna i passi della Bibbia della CEI relativi soprattutto alla confusa biblica biografia dei personaggi, dimostra l’assoluta infondatezza e pericolosità di tale credenza. Ed in effetti perfino Mosè, Giosuè, Abramo, Davide, oggetti del presente saggio, risultano non più in possesso di quelle oneste virtù esaltate dalla chiesa, bensì dotati chiaramente di ben altre riprovevoli qualità.