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“Non si può pretendere di essere ascoltati se non si parla”. Partendo da questa riflessione, Federica Ruscitti ripercorre i ricordi e le esperienze vissute a scuola fissando nero su bianco le sue emozioni. È il racconto di un’adolescente in cui altri coetanei possono ritrovarsi e che fornisce anche un piccolo ritratto della società, del rapporto adulti-ragazzi e, in particolare, del rapporto tra una studentessa e il suo professore, nato dalla stima e miccia di riscatto e libertà. In queste pagine si susseguono i giorni al liceo, le interrogazioni, i dialoghi e le frasi più caratteristiche…mehr

Produktbeschreibung
“Non si può pretendere di essere ascoltati se non si parla”. Partendo da questa riflessione, Federica Ruscitti ripercorre i ricordi e le esperienze vissute a scuola fissando nero su bianco le sue emozioni. È il racconto di un’adolescente in cui altri coetanei possono ritrovarsi e che fornisce anche un piccolo ritratto della società, del rapporto adulti-ragazzi e, in particolare, del rapporto tra una studentessa e il suo professore, nato dalla stima e miccia di riscatto e libertà. In queste pagine si susseguono i giorni al liceo, le interrogazioni, i dialoghi e le frasi più caratteristiche ripetute in aula, riportate con tono ironico e pungente, tanti piccoli quadri quotidiani della vita in classe, tra amicizie, compiti da fare, versioni di greco e latino, battute e incomprensioni. Il filo rosso che unisce il racconto è l’idea del superamento del limite, possibile grazie alla combinazione di coraggio, determinazione e tenacia. A chi le dovesse chiedere se tra professore e alunna c’è stata una storia d’amore, lei alla fine del libro risponde: “Questa non è una storia d’amore, ma nel raccontarla ho compreso che il primo modo di amare è proprio insegnare”.

Federica Ruscitti è nata a Castel di Sangro (AQ) nel 1993. Dopo la maturità classica, ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia e la specializzazione in Genetica Medica. Dal 2023 lavora come medico ricercatore presso l’Institut du Cerveau di Parigi. Pur lasciando al primo posto l’interesse per la genetica applicata alle neuroscienze, non ha trascurato altre passioni come la musica, la danza classica, i viaggi, il disegno e la lettura. Crede profondamente nel valore di una formazione non meramente accademica ma onnicomprensiva, imprescindibile dai valori umani e alimentata al tempo stesso da un’ingenua curiosità scientifica e da una metodologia rigorosa.