“Depressione, ansia e panico: domande e risposte”, pubblicato nel 2005, è inserito all’interno della “Campagna informativa su depressione e ansia” promossa dalla Associazione per la Ricerca sulla Depressione e patrocinata dal Ministero dell’Istruzione, della Università e della Ricerca, dalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Torino, dal Comune di Torino, dall’Ordine dei Farmacisti e dall’Ordine dei Medici di Torino.Il contenuto dell’opuscolo consiste nelle domande più frequenti, con relative risposte, che i pazienti e i loro parenti si pongono sui temi del Disturbo Depressivo e dei Disturbi d’Ansia.Lo scopo è di mettere a disposizione del maggior numero possibile di persone informazioni relative al Disturbo Depressivi e ai Disturbi d’Ansia, cosa necessaria in quanto solo una su quattro delle persone che soffrono di depressione e di ansia consulta lo specialista di competenza, cioè lo psichiatra. Si tratta di disturbi vissuti con senso di vergogna e colpa e ciò che si interpone al contatto tra chi ne soffre e chi li cura è la presenza radicata di pregiudizi. Uno di essi riguarda la figura dello psichiatra, vissuto come il “medico dei matti” per cui rivolgersi ad esso equivale ad essere matto o essere ritenuto tale. Un altro pregiudizio è che gli psicofarmaci sono dannosi e che danno dipendenza, entrambi dovuti al fatto che, a livello di immaginario collettivo, vi è un’associazione tra psicofarmaci e sostanze stupefacenti. Altro pregiudizio molto diffuso, come testimonia la pratica giornaliera, è quello della “volontà”, in base al quale si ritiene che sarebbe sufficiente uno sforzo di volontà per superare il malessere depressivo. Ciò non solo è falso, ma anche dannoso in quanto alimenta nei pazienti sensi di colpa già facenti parte deldisturbo stesso. La conoscenza è l’unico strumento che può consentire di combattere tali pregiudizi e fornire elementi conoscitivi è lo scopo della nostra iniziativa.