…Per quanto mi riguarda, in questa difficile e delicatissima funzione di padre e genitore immigrato, ai miei figli cerco di trasmettere tutto ciò che colgo di positivo dalle mie tradizioni di origine, incoraggiandone l’integrazione con i buoni insegnamenti del loro paese di nascita. A loro chiedo sempre di non dimenticare mai entrambe le origini, africane ed europee, congolesi ed italiane, di considerarle ed amarle nello stesso modo perché, che lo si accetti o no, loro sono totalmente frutto di esse. Questo è, secondo me, ciò che deve fare un genitore immigrato nei confronti della propria discendenza in questo mondo, spaventosamente tormentato dalla spinosa questione dell’immigrazione e vergognosamente diviso in due blocchi, ricco da un lato e povero dall’altro; un pianeta dove, più di qualsiasi altra cosa, prevalgono gli interessi, le ricchezze, le materie prime e tutto ciò che può generare beneficio. Tutto il resto, l’amore universale, l’equanimità, la solidarietà, la compassione, la fratellanza, contano fino ad un certo punto, oltre il quale l’uomo esterna la sua vera natura, smascherandosi dalla demagogia, dalla falsità e dall’ipocrisia.