Margit Kaffka fu la prima scrittrice in Ungheria che pose, al centro delle sue opere, i problemi della donna. Le protagoniste dei suoi racconti sono donne e ragazze desiderose di vivere in modo indipendente, liberandosi dal dominio maschile che la società ungherese di inizio '900 esercitava ancora sulle donne. Nelle sue opere migliori, come in "Destino di donne", comprese e giudicò allo stesso tempo i suoi protagonisti analizzandoli con obiettività.Dall'incipit del libro:– Dov’è Mária? Dormi, Mária? chiese Józsa all’improvviso sollevandosi coi gomiti sopra ilcuscino.– Il letto è vuoto. Starà leggendo da qualche parte oppure scrive le sue memorie in soggiorno.– Accidenti! Queste sono le nostre ultime serate insieme.– È nervosa da matti. La notte scorsa, voi non lo sapete, sono stata sveglia con lei, poveretta.Siamo scese furtivamente in giardino sotto il pioppo, e abbiamo chiacchierato fino alle tre.– Sì... me l’immagino!...S’udì dal terzo letto con tono un po’ disilluso e triste. Per un po’ anche le altre due ragazze tacquero imbarazzate.Una luce assai lontana e fioca, come di stelle lontane e di lampioni lontani, si rifletteva in forma di pallida striscia lungo la trapunta gialla di lino sopra le ginocchia sollevate di Klára. Un indefinibile profumo d’erba si levava dal giardino del collegio e, più in là, dal boschetto; qualche goccia d’acqua scendeva con tonfi ritmici dal rubinetto in rame del lavabo. “Quante volte era stato così, proprio così... quell’attimo, quell’atmosfera!” pensò Józsa e spalancando gli occhi guardò stupefatta nell’oscurità. Fu sinceramente presa da una commozione genuina: doveva assolutamente emettere delle sentenze!