Quando dai conventi salivano inni soavissimi che coprivano le urla degli eretici in via di redenzione, pochi pensavano, forse, di poter dirottare un tram nelle vie di Milano. E quando ai treni era preclusa ancora l'alta velocità, i viaggi si prolungavano talvolta oltre i limiti orari che oggi usano, per quanto elastici. E quando le donne seguivano altri modelli che le escort(s), o non seguivano modelli, erano certo più difficili da capire, forse anche pericolose come sirene. Tutto accade ancora, se un personaggio che non può distinguere i fatti sanguinolenti dalle fascinazioni del tempo e dell'arte è costretto dentro eventi che sono incubi e fiabe. Servizi segreti e finte suore, cani parlanti e un diavolo confinato nei cementi dell'interland. Ogni passo ricalca la stessa orma, ogni giorno il viaggio ricomincia, negata la scoperta di un senso illusorio come reale nella deformità del presente. La salvezza possibile è l'ironia scorretta e malvagia che neghi carattere di serietà alla tragedia sempre possibile, frullando ogni elemento vissuto o pensato nello stesso allucinato disincanto, nella scrittura che cerca il sublime nel grottesco, e viceversa.