La poesia si fa ricerca dell’essenza, della semplicità indagata, perseguita, ricercata; si fa sostanza dello stare al mondo prima ancora del vacuo, inane tentativo di giudicare il mondo stesso. Si fa domanda nella/sulla fragilità dei personaggi, unita all’intuizione di non dover a tutti i costi ripristinare il dialogo smarrito. Tra donne e uomini, tra amanti potenziali o sempre in bilico, tra donne e donne, quando solo apparentemente unite in lotte di liberazione. Perché nelle poesie che qui fra poco andiamo a attraversare la vera lotta è alla retorica del compromesso, il vero male è l’idea di mediazione e comunicazione come valori assoluti, il tentativo di asservire al proprio l’altrui pensiero, o viceversa; la vera piaga è la tendenza a disconoscere la relatività dei singoli sistemi percettivi