“Tutti i grandi sono stati bambini una volta (ma pochi di essi se ne ricordano)” diceva Antoine de Saint-Exupéry, il celebre autore de Il piccolo principe. Forse per questo, da adulti, si va in cerca di storie che assomiglino un po’ alle fiabe, storie da cui lasciarsi ammaliare quando si avverte un po’ troppo il peso della realtà sulle spalle e la fantasia latita. Perché tutto può accadere, se solo si riesce a immaginarlo. Nella sua silloge d’esordio il giovane Niccolò Gangi de Thierry attinge al suo bagaglio di Lettore onnivoro e critico e plasma una miscellanea di racconti eterogenei, quasi una sorta di sperimentazioni letterarie che vanno dalla fiaba allo stile epistolare. Una varietà che si riflette positivamente nell’approccio al testo il quale risulta frizzante, leggero e divertente. Una capacità innata quella dell’Autore, affabulatore e un po’ cantastorie, di passare da un genere all’altro adattando anche i topos letterari più classici al suo già originalissimo stile. Per parafrasare il poeta latino Marziale, si tratta di una raccolta di racconti che può essere letta senza necessità di continuità, ma prendendone uno di qui, uno di lì, come capita, quando e come risulta più gradevole al Lettore.