«Chi come il sottoscritto è ormai alla fine della carriera, avendo trascorso più di quaranta anni a contatto con le varie problematiche correlate alle malattie del metabolismo, è probabilmente il soggetto più accreditato nel sostenere i grandi progressi fatti in questi anni in tema di fisiopatologia, diagnosi e trattamento delle condizioni morbose legate a difetti del metabolismo.
La conferma di tale rapido progresso si può avere sfogliando un qualsiasi libro di Patologia Medica degli anni ’60, anni in cui ho studiato Medicina. Pochissime pagine erano dedicate al diabete tipo 1, allora definito “diabete giovanile-magro”, quasi nessuna al diabete tipo 2, noto in quei anni come diabete grasso della maturità, nessuna alle dislipidemie, patologie quasi del tutto ignote.
Anche l’obesità non era considerata degna di approfondimento. L’unica patologia che meritava attenzione era la gotta, la “malattia dei re”, nota da moltissimi secoli, visto che già Ippocrate nel V sec. a.C. le dedicava alcuni dei suoi famosi aforismi.
Da quando ho avuto la fortuna di entrare a far parte della scuola che probabilmente più di ogni altra ha contribuito, nel nostro paese, alla nascita e alla crescita di questo capitolo della medicina, ho potuto vivere da vicino tutta la sua affascinante evoluzione, sia dal punto di vista scientifico che da quello sanitario ed anche… didattico…» — L'Autore
La conferma di tale rapido progresso si può avere sfogliando un qualsiasi libro di Patologia Medica degli anni ’60, anni in cui ho studiato Medicina. Pochissime pagine erano dedicate al diabete tipo 1, allora definito “diabete giovanile-magro”, quasi nessuna al diabete tipo 2, noto in quei anni come diabete grasso della maturità, nessuna alle dislipidemie, patologie quasi del tutto ignote.
Anche l’obesità non era considerata degna di approfondimento. L’unica patologia che meritava attenzione era la gotta, la “malattia dei re”, nota da moltissimi secoli, visto che già Ippocrate nel V sec. a.C. le dedicava alcuni dei suoi famosi aforismi.
Da quando ho avuto la fortuna di entrare a far parte della scuola che probabilmente più di ogni altra ha contribuito, nel nostro paese, alla nascita e alla crescita di questo capitolo della medicina, ho potuto vivere da vicino tutta la sua affascinante evoluzione, sia dal punto di vista scientifico che da quello sanitario ed anche… didattico…» — L'Autore