Diana e la Tuda è una tragedia in tre atti composta da Luigi Pirandello tra l'ottobre 1925 e l'agosto 1926. Fu rappresentata per la prima volta in lingua tedesca col titolo Diana und die Tud al teatro Schauspielhaus di Zurigo il 20 novembre 1926. La prima rappresentazione in Italia fu affidata a Marta Abba alla quale la tragedia è dedicata. L'attrice impersonò la protagonista nella prima del 14 gennaio 1927 al Teatro Eden di Milano. L'ossessione del giovane scultore Sirio Dossi è quella di realizzare nella statua di Diana che sta scolpendo la perfezione della forma dell'opera d'arte. Per questo costringe la modella Tuda a lunghe ed estenuanti pose poiché non è mai soddisfatto dei risultati fino ad allora raggiunti. Confrontando la statua con la modella scopre ogni volta in lei delle perfezioni che il tempo cancellerà e che egli, prima che sia troppo tardi, tenta inutilmente di rendere immortali nell'opera d'arte a cui sta lavorando. Si ripropone nella tragedia il tema caro a Pirandello ed affrontato nelle opere della maturità: quello del dualismo tra la forma e la vita, tra la grande statua e Tuda, la perfezione che non vive e la bellezza vivente ma transeunte.