L’uscita dalla crisi non è ancora all’“ordine del giorno”, nonostante i proclami dei nostri politici e non può avvenire a “prescindere” dalle azioni dei nostri partner europei. È una pura illusione immaginare che una eventuale uscita dell’Italia dall’Euro porterebbe dei vantaggi, come vanno ripetendo populisti presenti sia nel Nord che nel Sud del nostro Paese. Cionondimeno – e questo aspetto è ben evidenziato nel libro – l’Italia non deve assumere un atteggiamento troppo acquiescente rispetto ai partner europei considerati più forti ma deve far valere le proprie ragioni. Se è vero che i motivi della crisi, come ci è stato ripetuto ormai da anni, sono da ricercare a livello internazionale, bisognerà pure chiedersi da chi è rappresentato questo livello internazionale. Non si può credere che anche paesi forti come la Germania o gli Stati Uniti (questi ultimi abilissimi nello scaricare la loro crisi sull’Europa), non abbiano visto e sentito che cosa accadeva in Irlanda, in Spagna e in Grecia, dove tutto si svolgeva alla luce del sole e con la benedizione delle agenzie di rating. Il libro quindi ripercorre gli ultimi due anni di vita economica dell'Europa e non solo: gli influssi della crisi americana scoppiata con il crack Lehman, il ruolo della Germania e la crisi politico-economica dell'Italia. Due anni vissuti pericolosamente dal mondo economico ripercorsi attraverso le tappe fondamentali.