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Può una raccolta di poesie essere considerato un diario? Sì, se in essa è concentrata una vita, non tanto la vita reale, quella tangibile, fatta di cose concrete e attività di vario genere, quanto quella segreta, interiore, la vita dell'anima e della mente. Infatti, quella di Franca Fossaluzza è una silloge di poesie composta in un arco di tempo molto ampio, che tratteggia esclusivamente stati dell'anima e della mente, ciò che non sta fuori ma dentro e il "sé". In particolare emergono l'amore e la follia, che qua spesso sembrano sovrapporsi..Amore e follia sono due facce della stessa medaglia.…mehr

Produktbeschreibung
Può una raccolta di poesie essere considerato un diario? Sì, se in essa è concentrata una vita, non tanto la vita reale, quella tangibile, fatta di cose concrete e attività di vario genere, quanto quella segreta, interiore, la vita dell'anima e della mente. Infatti, quella di Franca Fossaluzza è una silloge di poesie composta in un arco di tempo molto ampio, che tratteggia esclusivamente stati dell'anima e della mente, ciò che non sta fuori ma dentro e il "sé". In particolare emergono l'amore e la follia, che qua spesso sembrano sovrapporsi..Amore e follia sono due facce della stessa medaglia. Non è chiaro, leggendo, quanto lo stato mentale dell'autrice, affetta da una patologia mentale di tipo bipolare, abbia influito sulle sue pulsioni erotico-affettive o quanto, al contrario, queste ultime abbiano influito sulla sua patologia. Sembra che l'amare in modo estremo prevalga sulla ragione, scatenando pulsioni tali da annientare, come in un tornado, ogni pensiero razionale.L'amore che Franca racconta non è solo quello riservato agli uomini: esso, a tratti, si estende verso il figlio mai nato, gli amici, il gatto di casa, la natura, il focolare domestico...Ed è sempre estremo, passionale, così fortemente sentito da annullare di volta in volta tutto ciò che esiste intorno, ciò di cui la gente generalmente si occupa, che ha a che fare più strettamente col sostentamento o l'affermazione di sé nella società, interessi che Franca sembra trascurare quasi totalmente in nome dell'amore. Una sorta di "pratica dell'amore" totalizzante, che sfinisce, turba, annienta e nel contempo esalta l'esistenza, la nobilita, la avvicina al trascendente, all'essenza della vita stessa, la quale è degna d'essere vissuta se vissuta con l'anima e in nome dell'amore, costi quel che costi.Anche lo stile asciutto, serrato, della sua poesia sembra avvalorare questi concetti: essendo impossibile spiegare la follia a chi non l'ha mai provata e l'amore estremo a chi lo vive sottotono, essi non possono che essere suggeriti, evocati, tracciati in modo sintetico. Sembrano poesie destinate più a chi conosce amore e follia che a chi non li ha mai vissuti.Corredano la raccolta i dipinti di Pierluigi Dalla Villa, attuale compagno di Franca. L'artista, col quale Franca sembra essere riuscita finalmente a coniugare passione e serenità, ha realizzato queste opere negli anni precedenti il loro incontro. Eppure, l'essenza dei dipinti, fatta d'inquietudine solo raramente interrotta da pause fatte di tregua col mondo, è sovrapponibile a quella delle poesie, rendendo il tutto un insieme perfettamente integrato. Due "anime gemelle" che si sono incontrate: nella vita, nella malattia, nell'arte.