L'opera di Maraschin consiste in frammenti di diari degli anni '70 reinventati dall'artista con tecnica di collage e fotomontaggio, uniti a spezzoni di poesie. I componimenti poetici sono come distrutti dalla rabbia di un autore che nessuno comprende, ma contemporaneamente tornano a nuova vita tra paesaggi psichedelici e creature fantastiche, che sembrano, nonostante la delusione, serbare un po' dei sogni di quel decennio avventuroso.