La composizione di azioni con soggetti sacri e profani e il riutilizzo di fabulae antiche, declinate secondo il principio dell’utilità morale dei temi trattati, caratterizza la ricerca letteraria di Girolamo Bartolommei che si cimentò nelle forme della scrittura lirica, epica, drammaturgica e musicale, richiamando ‘i benigni lettori’ delle sue opere alla funzione etica e sociale della poesia. La sua Didascalia cioè dottrina comica (stampata a Firenze nel 1658 e ristampata nel 1661), di cui presentiamo l’edizione critica, si rende interessante per la peculiarità della proposta teorica, riconducibile alle ragioni del teatro d’accademia, tesa a dimostrare ai giovani letterati, procedendo da questioni di poetica generale fino agli ‘abbozzi di commedie di mezzo’ da lui stesso composti, come solo l’ ‘onestà’ e il decoro di una ‘ben ordinata commedia’ potessero risollevare le sorti dell’arte comica dal degrado in cui era caduta.
Girolamo Bartolommei nacque a Firenze alla fine del Cinquecento, partecipò attivamente alla vita letteraria e teatrale della sua epoca dai consessi accademici fiorentini a quelli romani, dove fece propria l’aspirazione a una riforma poetica che, prendendo le mosse dalla teoresi cattolica postridentina, aveva trovato sviluppi nell’ambito dei collegi dei padri gesuiti e si era diffusa nella societas literaria anche grazie all’intensa azione di politica culturale promossa dal pontefice Barberini. Morì a Firenze nel 1662.
Sandro Piazzesi collabora con la cattedra di Teoria della Letteratura dell’Università degli Studi di Firenze, insegna lingua e letteratura italiana nella scuola pubblica e presso l’Istituto Universitario Carlo Bo di Firenze. Si interessa di questioni teoriche e filologiche relative alla letteratura della fine del Cinquecento e del Seicento. Fra le sue pubblicazioni: una monografia su Girolamo Borsieri (Firenze University Press 2009) e un saggio sulla tragedia sacra del Seicento.
Girolamo Bartolommei nacque a Firenze alla fine del Cinquecento, partecipò attivamente alla vita letteraria e teatrale della sua epoca dai consessi accademici fiorentini a quelli romani, dove fece propria l’aspirazione a una riforma poetica che, prendendo le mosse dalla teoresi cattolica postridentina, aveva trovato sviluppi nell’ambito dei collegi dei padri gesuiti e si era diffusa nella societas literaria anche grazie all’intensa azione di politica culturale promossa dal pontefice Barberini. Morì a Firenze nel 1662.
Sandro Piazzesi collabora con la cattedra di Teoria della Letteratura dell’Università degli Studi di Firenze, insegna lingua e letteratura italiana nella scuola pubblica e presso l’Istituto Universitario Carlo Bo di Firenze. Si interessa di questioni teoriche e filologiche relative alla letteratura della fine del Cinquecento e del Seicento. Fra le sue pubblicazioni: una monografia su Girolamo Borsieri (Firenze University Press 2009) e un saggio sulla tragedia sacra del Seicento.