Se avete fatto un viaggio, dovrete ammettere che avete provato una sensazione duplice. Limite e libertà, conferma e cambiamento, partenza e ritorno. Perché il viaggio è questo, è partire per tornare, superare il limite per conoscerne uno nuovo, crescere e tornare alle radici. Per farlo, non c'è una modalità unica. Ogni viaggiatore e viaggiatrice crea un'esperienza a sé, un modo di vivere la vita, dunque di viaggiare, che della vita è parafrasi e metafora. Una cosa però ci accomuna tutti: le emozioni. Rabbia, gioia, paura, allegria, entusiasmo, speranza, fastidio, curiosità… ovvero i contenuti della valigia di ogni viaggiatore, di ogni epoca e luogo. Da Ulisse a Marco Polo, da Goethe a Terzani. Diverse motivazioni, modalità, esperienze. Ma stesse emozioni. Allora possiamo dire che un viaggio (anche stando fermi) è quando proviamo a provare emozioni. "Viaggiatore è chi riesce a perdersi ritrovandosi alla fine dell'esperienza rinato e rinnovato". (Tiziana Boari) "Il viaggio è un'esperienza totalizzante. Ma è anche, forse soprattutto, un'occasione di incontro con l'altro e con se stessi". (Paolo Bergamaschi)
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