Questa raccolta di lettere di Antonio Gramsci a Giulia Schucht mette in primo piano il rapporto d'amore che è stato al centro della vita dell'autore dei Quaderni del carcere. Le lettere selezionate risalgono soprattutto ai primi tempi dell'innamoramento e del rapporto. Già da queste prime lettere si intuisce la particolare natura di una relazione in cui Gramsci si immerge con passione, senza remora alcuna. Se poi, come sostiene Gramsci, la capacità di amare è essenziale per chi si dedica alla politica e vuole cambiare le condizioni di vita dei più svantaggiati, il lettore può trovare in queste pagine la sorgente di alcune idee cardine del pensiero gramsciano e seguire le linee di un disegno politico che non ha avuto seguito.
Un pensiero che è attualissimo e che possiamo riscoprire attraverso i suoi scritti. Quelli teorici, dei Quaderni, e questi intimi, personali, delle lettere a Giulia. Facendo emergere l'uomo Gramsci, con i suoi slanci, le sue debolezze, le sue tristezze e i suoi entusiasmi si corre il rischio che l'immagine più diffusa dell'intellettuale e del politico sardo perda qualche fronda d'alloro. Ma è troppo importante offrire al lettore un documento in cui si possa toccare con mano il legame vitale tra sentire e comprendere. È quello stesso sentire con cui Gramsci si rivolgeva a Giulia, pur lontana e chiusa nel suo silenzio sofferente. Per lui è sempre stata una «donna viva», non idealizzata, e questo rapporto d'amore, ci piace pensare, forse gli ha dato la forza, stando in carcere, di resistere, elaborando pensieri originali.
Un pensiero che è attualissimo e che possiamo riscoprire attraverso i suoi scritti. Quelli teorici, dei Quaderni, e questi intimi, personali, delle lettere a Giulia. Facendo emergere l'uomo Gramsci, con i suoi slanci, le sue debolezze, le sue tristezze e i suoi entusiasmi si corre il rischio che l'immagine più diffusa dell'intellettuale e del politico sardo perda qualche fronda d'alloro. Ma è troppo importante offrire al lettore un documento in cui si possa toccare con mano il legame vitale tra sentire e comprendere. È quello stesso sentire con cui Gramsci si rivolgeva a Giulia, pur lontana e chiusa nel suo silenzio sofferente. Per lui è sempre stata una «donna viva», non idealizzata, e questo rapporto d'amore, ci piace pensare, forse gli ha dato la forza, stando in carcere, di resistere, elaborando pensieri originali.