“Dio è falso significa due cose. Significa, naturalmente, che Dio non esiste, che è la convinzione di base dell’ateismo. Ma significa anche, considerando l’etimologia dell’aggettivo (falso viene dal verbo latino fallere: ingannare, deludere, simulare), che il personaggio di fantasia che si chiama Dio e che compare nei testi sacri dei monoteismi è tutt’altro che un personaggio leale, onesto, buono; se fosse il personaggio di un romanzo, difficilmente il lettore riuscirebbe ad affezionarsi a lui: sarebbe un anti-eroe, uno di quei personaggi attraverso i quali i grandi narratori dell’Ottocento e del Novecento hanno mostrato le tenebre e gli abissi dell’animo umano.”
Una introduzione all’ateismo che è anche un viaggio nei labirinti della violenza religiosa. Perché non c’è odio peggiore di quello che scaturisce dall’amore di Dio.
Una introduzione all’ateismo che è anche un viaggio nei labirinti della violenza religiosa. Perché non c’è odio peggiore di quello che scaturisce dall’amore di Dio.