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La Somalia occupa una posizione geopolitica strategica nel Corno d’Africa, sulla costa orientale del continente. Colonia dapprima italiana e poi britannica, ottenne l’indipendenza nel 1960, a seguito di un decennio di Amministrazione Fiduciaria dell’ONU. Ma dopo solo nove anni vi fu un colpo di Stato condotto da Siad Barre, il Comandante dell’Esercito che si era formato alla scuola allievi ufficiali carabinieri di Firenze. Dopo decenni di atrocità, il dittatore venne deposto nel gennaio del 1991 da tutti gli oppositori, riunitisi nel Congresso Unito Somalo (USC). La compattezza dello…mehr

Produktbeschreibung
La Somalia occupa una posizione geopolitica strategica nel Corno d’Africa, sulla costa orientale del continente. Colonia dapprima italiana e poi britannica, ottenne l’indipendenza nel 1960, a seguito di un decennio di Amministrazione Fiduciaria dell’ONU. Ma dopo solo nove anni vi fu un colpo di Stato condotto da Siad Barre, il Comandante dell’Esercito che si era formato alla scuola allievi ufficiali carabinieri di Firenze. Dopo decenni di atrocità, il dittatore venne deposto nel gennaio del 1991 da tutti gli oppositori, riunitisi nel Congresso Unito Somalo (USC). La compattezza dello schieramento, però, venne meno quando 144 politici moderati acclamarono Presidente ad interim della Nazione Ali Mahdi Mohamed, il capo dell’Alleanza per la Salvezza Somala (SSA). Questa nomina non fu riconosciuta da Mohamed Farahun, alto Ufficiale del passato regime e noto col soprannome di “Aidid”, che scelse di stare all’opposizione con la sua potentissima Alleanza Nazionale Somala (SNA). Le due fazioni potevano contare su apparati militari con migliaia di combattenti e a loro volta dovevano affrontare una dozzina di bande minori. Inoltre, il leader del Movimento Nazionale Somalo (SNM) Abdel-Rahman Ahmed Ali, detto “Morgan”, dichiarò unilateralmente la secessione del Nordovest, proclamando la nascita della Repubblica di Somaliland. A causa degli asperrimi combattimenti tra i clan, il Paese precipitò in una rovinosa guerra civile e nell’anarchia. Tutte le istituzioni ed il sessanta percento delle infrastrutture erano ormai al collasso. Nella capitale Mogadiscio non c’era più una vera forma di governo ed il banditismo imperversava in gran parte del territorio. Una quantità rilevante degli aiuti internazionali finiva nelle mani di gruppi di malavitosi. Decine di vigilantes assunti dall’ONU per sorvegliare i container dei beni alimentari vennero uccisi. Persino la Croce Rossa, che nel 1991 aveva distribuito ben 146 mila tonnellate di viveri assistendo un numero enorme di civili, perse undici operatori. Michele Patruno (Bari 1966), esperto di diritto europeo e internazionale, ha pubblicato “Sviluppo rurale e diritti umani”, Rivista Europa Forum, Roma (1993), Manuale di Diritto delle comunità europee, Edizioni CxT Adriani, Roma (1994), La politica siderurgica comunitaria e il caso ILVA, Editrice Nuovi Autori, Milano (1996), Quando è l’ONU a combattere. La guerra del Katanga, Boopen, Napoli (2011).