Storie di giocatori di bocce, disadattati di quartieri periferici, anziani partigiani e stranieri che attendono il buio su una panchina a Central Park, soldati, donne che scrivono lettere in luoghi imprecisati di un paese in transizione economica. Dai personaggi esilaranti e assurdi del mondo globalizzato, Perišić dipinge senza vergogna i fallimenti esistenziali e le perdite della sua generazione, trovando spesso una dolorosa bellezza in entrambi e trascinando i lettori in situazioni che costituiscono le nostre vite, che ce ne rendiamo conto o meno. Sono esistenze a un passo dal disastro, sempre in bilico tra il male e il peggio, raccontate e raccolte negli ultimi trent’anni in un libro che dimostra perché la prosa ironicamente incisiva di Perišić ha un grande successo tra i lettori di tutto il mondo.