Giuseppe Parini è stato uno dei maggiori poeti e letterati italiani del XVIII° secolo. Membro dell’Accademia dell’Arcadia e di quella dei Trasformati, protagonista della scena culturale lombarda, autore di opere poetiche e teatrali, dialoghi e saggi critici e filosofici, fu uno dei massimi esponenti dell’Illuminismo e del Neoclassicismo.
Il Discorso sopra la Poesia venne scritto da Parini a Milano nel 1761. Chi, del resto, meglio di un poeta, può spiegare che cos’è l’arte della Poesia?
Come enfatizza lo stesso Parini nel testo, «esser la poesia l’arte d’imitare o di dipingere in versi le cose in modo che sien mossi gli affetti di chi legge od ascolta, acciocché ne nasca diletto. Questo è il principal fine della poesia (…) L’arte poetica non è già così vana come vogliono i suoi nemici; i quali, se questa vogliono condannare, condannar debbono egualmente la pittura, la statuaria e le altre consimili arti di puro diletto, (…) per le quali mille valenti artefici si sono renduti immortali. (…) Non invano si gloriano i poeti che la loro arte abbia contribuito a raccoglier insieme i dispersi mortali sotto le graziose allegorie d’Anfione e d’Orfeo».
Il Discorso sopra la Poesia venne scritto da Parini a Milano nel 1761. Chi, del resto, meglio di un poeta, può spiegare che cos’è l’arte della Poesia?
Come enfatizza lo stesso Parini nel testo, «esser la poesia l’arte d’imitare o di dipingere in versi le cose in modo che sien mossi gli affetti di chi legge od ascolta, acciocché ne nasca diletto. Questo è il principal fine della poesia (…) L’arte poetica non è già così vana come vogliono i suoi nemici; i quali, se questa vogliono condannare, condannar debbono egualmente la pittura, la statuaria e le altre consimili arti di puro diletto, (…) per le quali mille valenti artefici si sono renduti immortali. (…) Non invano si gloriano i poeti che la loro arte abbia contribuito a raccoglier insieme i dispersi mortali sotto le graziose allegorie d’Anfione e d’Orfeo».