Il Discorso sulla schiavitù volontaria è l'opera più nota di Étienne de La Boétie. Il testo fu redatto probabilmente intorno al 1549 e pubblicato clandestinamente nel 1576 con il titolo di Il contro uno.
La data di redazione è incerta: secondo gli ultimi studi esso fu composto da Étienne de La Boétie nel periodo dell'università, cioè attorno ai 22 anni. Secondo l'amico Montaigne, tuttavia, il discorso sarebbe addirittura precedente, scritto cioè attorno ai 18 anni.
L'autore sostiene che qualunque tiranno detiene il potere fintanto che i suoi sudditi glielo concedono. La libertà originaria concessa all'uomo per natura sarebbe stata abbandonata dalla società, che una volta corrotta dall'abitudine, avrebbe poi preferito la servitù del cortigiano alla condizione dell'uomo libero, che rifiuta di essere sottomesso e di obbedire.
Traduzione in italiano di Cesare Paribelli, 1799.
La data di redazione è incerta: secondo gli ultimi studi esso fu composto da Étienne de La Boétie nel periodo dell'università, cioè attorno ai 22 anni. Secondo l'amico Montaigne, tuttavia, il discorso sarebbe addirittura precedente, scritto cioè attorno ai 18 anni.
L'autore sostiene che qualunque tiranno detiene il potere fintanto che i suoi sudditi glielo concedono. La libertà originaria concessa all'uomo per natura sarebbe stata abbandonata dalla società, che una volta corrotta dall'abitudine, avrebbe poi preferito la servitù del cortigiano alla condizione dell'uomo libero, che rifiuta di essere sottomesso e di obbedire.
Traduzione in italiano di Cesare Paribelli, 1799.