Con le opere "GIORNO FATALE ora fatale" prima e "QUALCOSA DI (EXTRA) ORDINARIO" dopo, l'autore ha tentato un approccio a quelli che da sempre vengono considerati veri e propri dilemmi dell'umanità: "la riproducibilità degli eventi in rapporto all'entità spazio-tempo" e "le leggi della causa e dell'effetto". DISTANZE (in) COLMABILI si prefigge di concludere un ciclo compositivo dalla cifra stilistica avvincente: scende così il sipario su ciò che lo stesso autore ha definito "La Trilogia del Tempo". La complicata marcia di avvicinamento al "trascorrere del tempo" ha permesso alla parola una sorta di espansione verso tracciati difficilmente percorribili. In questo ribollente magma primordiale, ancora una volta, la poesia si è affacciata prepotentemente all'orizzonte. Contaminando la parola, ha iniziato a muoversi sull'ipotetica linea del tempo, inserendo negli spazi i necessari respiri dell'anima.