«Un giorno ho voluto lasciare quel balcone e diventare un’estranea, in un posto estraneo. E al di là delle risposte ragionevoli che potrei dare sul perché, la verità è che a un certo punto si deve scomparire a se stessi.»
Le donne sono protagoniste indiscusse di queste nove storie che parlano di trasformazione – che per alcune assume i tratti di una vera e propria deformazione.
Per quanto dolorosa, la trasformazione rappresenta qui l’unica fuga dagli stereotipi, alla ricerca di un equilibrio in uno stato di disordine, o meglio, di ordine incomprensibile.
I racconti, a tratti surreali, si svolgono tra l’Italia e l’Indonesia e i personaggi, stranieri, sono spesso isolàni, alieni che si muovono in luoghi che lasciano sul corpo tracce profonde. Ognuno di loro è pronto a lasciar spettinare le proprie certezze da un refolo di vento.
Fra mito ancestrale, distopia ed epiloghi a sorpresa con l’ingresso di una realtà cruda e non compiacente, Divento di vento affascina il lettore con parole e immagini ad acquerello e lo trascina in un mondo sommerso, onirico, in cui volare con ali impalpabili.
Le donne sono protagoniste indiscusse di queste nove storie che parlano di trasformazione – che per alcune assume i tratti di una vera e propria deformazione.
Per quanto dolorosa, la trasformazione rappresenta qui l’unica fuga dagli stereotipi, alla ricerca di un equilibrio in uno stato di disordine, o meglio, di ordine incomprensibile.
I racconti, a tratti surreali, si svolgono tra l’Italia e l’Indonesia e i personaggi, stranieri, sono spesso isolàni, alieni che si muovono in luoghi che lasciano sul corpo tracce profonde. Ognuno di loro è pronto a lasciar spettinare le proprie certezze da un refolo di vento.
Fra mito ancestrale, distopia ed epiloghi a sorpresa con l’ingresso di una realtà cruda e non compiacente, Divento di vento affascina il lettore con parole e immagini ad acquerello e lo trascina in un mondo sommerso, onirico, in cui volare con ali impalpabili.